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sabato 8 settembre 2012

Il ritorno dell'incubo Azarenka...

La situazione non ci è nuova anche se, visto l'ottimo inizio, sembrava proprio che questa volta l'incubo Azarenka fosse lontano ma purtroppo così non è stato. Nonostante abbia giocato una splendida partita, Maria è stata battuta in semifinale dall'attuale num.1 del mondo, Victoria Azarenka dopo quasi 3 ore di gioco. 6-3  2-6  4-6  il punteggio che ha visto Mary uscire di scena da questo torneo dal quale per noi esce comunque vincitrice. Una Maria piuttosto amareggiata quella che ha affrontato la successiva conferenza stampa, eccovi di seguito com'è andata:

Q. E' sembrato che tu abbia fatto di tutto, vincenti e tanto impegno ma alla fine hai perso. Quanto è frustante perdere dopo aver giocato così bene? 
MARIA SHARAPOVA: Beh, è forse la cosa peggiore, ma è tennis, funziona così. Ci sono state un sacco di oscillazioni in questa partita, sia per quanto riguarda me che per quanto riguarda la mia avversaria. L'ultimo set credo sia stata il peggiore per me, sentivo veramente la pressione e non sono riuscita a metterla in difficoltà, ho commesso veramente tanti errori che potevo evitare e questa sicuramente è la cosa più frustante. 

Q. Partire con un vantaggio di 3-0 penso ti abbia donato molta sicurezza ma come ti ha fatto sentire invece essere sotto di 3-1 e poi 4-1? 
MARIA SHARAPOVA: Beh, non c'è dubbio che il quel momento lei abbia notevolmente alzato il livello del suo gioco, ha iniziato a giocare meglio e a muoversi meglio. Come ho già detto ci sono stati tanti errori che avrei benissimo potuto evitare.

Q. Qual è la cosa più difficile nel suo e nel tuo gioco quando ti trovi ad affrontarla? Qual è la cosa che ti crea più difficoltà quando giochi contro Azarenka? 
MARIA SHARAPOVA: Sinceramente non credo ci sia una precisa cosa, quando ti trovi in campo non pensi tanto al tuo avversario. Certamente hai una strategia e inizi a pensare a cosa potrebbe aiutarti in un momento di difficoltà ma penso che la maggior parte delle cose vengano da se, la cosa importante secondo me è crederci, credere di poter vincere e giocare al meglio ogni punto della partita. Riguardo a questa partita penso che non si possa discutere più di tanto riguardo al set decisivo perchè mi rendo conto di non aver fatto abbastanza per riuscire a metterla in difficoltà.

Q.  C'è stato un momento in cui hai pensato al record che riguarda le vittorie al terzo set di quest'anno?
 MARIA SHARAPOVA: Ad essere sincera si, quando ero sotto 4-1. Ci ho pensato ma ogni cosa va come deve andare. 

Q.  Quanto diverso più essere un giocatore sul cemento e sulle altre superfici? 
MARIA SHARAPOVA: Beh, penso di aver affrontato Victoria solo sulla terra e sul cemento e l'unica cosa che posso sicuramente affermare è che il suo gioco sia molto meglio quando si trova sul cemento. Come penso molti abbiano notato, a livello di determinazione ci assomigliamo molto, penso che entrambe avremmo potuto stare sul campo a combattere per un'altra ora, nessuna delle due sembrava stanca. Comunque non penso di poter veramente fare il paragone tra il suo gioco sulle varie superfici avendola affrontata solo su cemento e terra. 

Q. Ormai la stagione degli Slam è quasi conclusa per te ma hai ottenuto risultati straordinari quest'anno. Puoi parlarci del tuo anno, in particolare dei Grandi Slam e il resto, ad esempio, le olimpiadi e il tuo importante compito da porta bandiera? 
MARIA SHARAPOVA: Si, ho ottenuto grandi risultati e me li tengo stretti (sorride). Ricordo, all'inizio dell'anno, di essere arrivata in Australia presto credendo di poter giocare il torneo precedente all'Australian Open ma la mia caviglia mi dava ancora qualche problema e ricordo di aver avuto anche tante incertezze riguardo all' Australian Open e al risultato che avrei potuto ottenere. Se qualcuno in quel momento mi avesse raccontato dello splendido anno che avrei avuto e che ancora non è finito, penso che non ci avrei mai creduto. Come ha detto, questo torneo era l'ultimo importante e avrei sicuramente voluto ottenere di più ma penso che considerando gli anni precedenti, essere arrivata a questo punto sia già un grandissimo passo avanti.  

Q. Ripensando a questo torneo e a come hai giocato, pensi di aver dato il meglio di te? Pensi di aver dato il massimo? Quali cose pensi avresti potuto fare meglio?
MARIA SHARAPOVA: Riguardo a cosa?

Q.  Hai giocato considerandoti al massimo delle tue condizioni, sembrava che tutto andasse bene ma qualcosa è andato storto. Come affronti questa sconfitta? 
MARIA SHARAPOVA: Beh, ci sono diversi modi di vedere questa sconfitta. Come ho detto ho avuto tante oscillazioni durante tutta la partita ma penso che la colpa sia solo mia, ho avuto tante opportunità che non ho saputo cogliere. Quando ti trovi al terzo set penso che la concentrazione debba essere la cosa fondamentale e io credo di non aver saputo metterle abbastanza pressione.

Q. Si può dire che Serena abbia dominato su Errani battendola 6-1  6-2. Come pensi che andaranno le cose per Vika? Visto la splendida forma di Serena al momento, cosa pensi che Vika debba fare per provare a giocarsi la finale? 
MARIA SHARAPOVA: Non sono il suo allenatore (sorride). Penso che sia sbagliato pensare ad un favorito. Non importa quanta forza o quanta sicurezza possa avere un giocatore, tutti hanno una possibilità. E' num.1 del mondo quindi non vedo perchè non dovrebbe avere una possibilità.

Q. Sembrava veramente che volessi vincere questo torneo e su questo non ci sono dubbi, l'hai dimostrato. Ma c'è qualcosa per te che rende questo titolo più importante rispetto ad altri? 
MARIA SHARAPOVA: Beh, è New York, è un grande Slam, è l' US Open. E' ovvio che sia significativo e quindi si desidera dare il massimo. Nel mio piccolo penso di aver fatto un passo avanti quindi spero di poter tornare l'anno prossimo per fare meglio.

Q. Hai intenzione di rimanere per la settimana della moda, tornerai a casa, cosa farai? 
MARIA SHARAPOVA: Non lo so. Sono qui da tre settimane. Per il momento l'unica cosa che mi piacerebbe è provare un gelato del camioncino che c'è nell'angolo vicino al mio hotel. Mi sta perseguitando (ride) Ogni volta che lo vedevo mi veniva voglia ma non avevo mai tempo di prenderne uno quindi ora posso farlo. A parte questo mi piacerebbe vivere nell'atmosfera di casa per un pò. 

Q.  Quale gusto di gelato sceglieresti? 
MARIA SHARAPOVA: Vaniglia con granelli di zucchero colorati. 

Q. Cosa ti sei detta alla fine della partita: sono contenta di aver giocato meglio rispetto all'Australian Open o Indian Wells, sono quasi riuscita a batterla o ho sprecato questa possibilità, avrei potuto vincere? 
MARIA SHARAPOVA: Posso vederla in tanti modi diversi. E' brutto sapere di aver avuto tante possibilità e di non averne saputo approfittare. Il punteggio è sicuramente più gratificante questa volta ma il risultato non è quello che volevo.. quindi penso entrambe le cose. 

Q.  Dopo tutti i grandi risultati che hai ottenuto, quanto è gratificante per te poter pensare di riuscire a vincere grandi titoli senza troppo problemi, sapere di poter essere un'avversaria temibile? 
MARIA SHARAPOVA: Oh, è incredibile. Cerco di pensare sempre con questa prospettiva perchè si può sempre perdere in un secondo. Capita di dimenticarsi da dove si viene, di tutto quello che c'è stato e di tutto quello che c'è dietro ai vari tornei, il lavoro e sacrifici che ti portano a raggiungere grandi risultati. Ogni tanto mi fermo per pensare a tutto questo e penso di potermi solo ritenere fortunata. Gioco uno sport che amo. Sono la num.3 del mondo ma sono riuscita anche a tornare num.1 dopo la vittoria di un grande Slam, cosa che forse nessuno, compresa me, si sarebbero mai aspettati. In questo sport, come nella vita, ci sono sempre tante incertezze, puoi essere la num.1 del mondo ma uscire al primo turno di un importante torneo o al contrario puoi essere la num.100 e riuscire ad ottenere grandi risultati che nessuno si aspetterebbe e credo che fermarsi e pensare al lavoro e agli sforzi che si nascondono dietro ad unica partita sia molto importante, ti regalano tante soddisfazioni.  

Q.  Jimmy Connors la scorsa settimana ha detto che non importa il risultato alla fine della partita perchè niente è così bello come poter giocare davanti a 25000 di persone che sono lì per sostenere il tuo talento.
MARIA SHARAPOVA: Sono assolutamente d'accordo. Non c'è niente nella vita che ti possa regalare soddisfazione più grande. Penso che ogni carriera segua un processo diverso. Puoi essere una grande attrice o una grande modella ma se nessuno ti fa apparire su una copertina di una rivista il tuo successo non sarà mai così grande, puoi essere veramente bravo e pieno di talento ma sai che la tua carriera e il tuo successo sarà sempre nelle mani di altre persone e sinceramente faccio fatica a poter pensare di costruire una carriera basata su queste cose. C'è stato un periodo in cui sono stata fuori dal campo per un pò e ho fatto svariate cose ma nessuna mi ha fatto sentire come mi sento quando gioco. Quello che intendo dire è che, per quanto una giornata possa essere dura non c'è niente di più gratificante di partecipare ad una conferenza stampa dopo aver vinto un Grande Slam e parlare magari per ore di ciò che ti ha fatto arrivare a quel punto, è una sensazione indescrivibile che ti regala grandi emozioni.

Q. Il fatto di avere qualcuno che decide se farti apparire sulla copertina di una rivista è come se qualcuno in questo modo controllasse il tuo destino. Pensi che questo avvenga anche sul campo da tennis? 
MARIA SHARAPOVA: Un pò si ma possiedi sicuramente un maggior controllo sulla tua vita. Non voglio assolutamente offendere nessuno ma penso sia così. Conosco tante persone che lavorano in altri settori ma mi rendo conto che è solo con un atleta che riesco a confrontare le mie emozioni. E' come quando un attore arriva agli Oscar e vince il premio, è sicuramente una splendida sensazione ma so che non proverà mai quello che prova un giocatore dopo una grande vittoria. Sono veramente felice della mia carriera e non la cambierei assolutamente con niente al mondo.  

Q.  Questo sport è costruito intorno ai Grandi Slam e ai campi centrali in cui si giocano le partite più importanti. Hai parlato della fantastica sensazione che si prova ad essere sui campi di questo torneo. C'è un campo che per te ha un maggior significato? Quale ti da più carica? Quale ti piace di più? 
MARIA SHARAPOVA: Ogni campo è diverso. L'energia che trovi qui a New York è unica. Quando sei nello spogliatoio è senti la musica, è già qualcosa che ti da energia. Sono cose non si vedranno mai in Australia o a Wimbledon, ognuno ha le proprie tradizioni. Qui non ci sono grandi presentazioni o cose del genere, si tratta solo di due giocatori che scendono in campo per giocare il loro miglior tennis e regalare qualche soddisfazione ai fans. Comunque ogni torneo ha le sue tradizioni e questo è quello che li rende speciali.

Q. Il tennis vive di rivalità. Come potresti descrivere la rivalità tra te e Vika e come pensi proseguirà? 
MARIA SHARAPOVA: Abbiamo entrambe ancora molti anni di fronte a noi quindi sono sicura che ci capiterà ancora tante volte di sfidarci in un Grande Slam o semplicemente in un torneo meno importante. Per il momento è la giocatrice che detiene il maggior numero di vittorie contro di me quindi il mio obiettivo contro di lei sarà quello di cambiare questo risultato. 

Q. Come si fa a superare questo tipo di scofitta? Hai una tua routine speciale? 
MARIA SHARAPOVA: No, penso che debba solo cercare di trovare la prospettiva giusta. Sicuramente durante gli anni e soprattutto dopo il mio infortunio penso di riuscire a controllare meglio le sconfitte. Ovviamente è difficile, bisogna cercare di prenderla con molta calma. Sono cose che si imparano a gestire con gli anni e non parlo solo delle sconfitte, bisogna gestire bene anche le vittorie. Dopo aver vinto il Roland Garros ero la persona più felice, avrei voluto urlare al mondo della mia vittoria ma anche in quel caso sono riuscita a trattenermi. Ovviamente la soddisfazione che una vittoria è in grado di regalarti è qualcosa di indescrivibile ma non si può sempre vincere. La delusione di una sconfitta penso parta dal pensiero riguardo al lavoro e all'impegno che si nasconde dietro ad ogni partita, uscire sconfitti da un campo ti fa pensare che tutto il lavoro fatto sia andato sprecato ma non è così, ogni sconfitta aiuta a crescere ed è questo che ti fa comunque sentire meglio alla fine della giornata. Le sconfitte aiutano a motivarmi e darmi maggior forza per andare avanti e fare sempre meglio. 

Per noi Maria può comunque tornare a casa a testa alta! Anche se questo era l'ultimo Grande Slam della stagione, le partite non finiscono qui, vedremo infatti Mary giocare a Tokyo a partire dal 23 settembre e da lunedì tornerà ad essere la num.2 del mondo!

VAI MARY!!!

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