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giovedì 30 agosto 2012

Splendido inizio nella grande mela!

 Splendido inizio per Maria nell'ultimo Grande Slam americano.
La nostra Mary ha superato il primo turno battendo senza troppi problemi: Melinda Czink dell'Ungheria con un punteggio di 6-2 6-2 in soli 67 minuti.
Ecco quello che Maria ha detto nella conferenza stampa avvenuta in seguito alla prima partita:


Q. Quanto sei soddisfatta del punteggio ottenuto oggi?
 MARIA SHARAPOVA: Sono molto felice soprattutto perchè questa è stata la mia prima partita sul questa superficie da molto tempo. Ho avuto anche la fortuna di potermi allenarmi con cura durante queste ultime settimane e oggi ad essere sincera penso di aver giocato molto meglio di quanto pensassi. Penso di potermi ritenere veramente soddisfatta ma come sempre so che ci possono essere dei miglioramenti.


Q. Come sono state le ultime settimane per te?
MARIA SHARAPOVA: Sono stata a Montreal convinta di giocare ma sfortunatamente mi sono dovuta ritirare il giorno successivo per colpa di un virus intestinale che mi ha fatto stare male per qualche giorno. Mi è dispiaciuto molto dover saltare Cincinnati soprattutto perchè l'anno scorso avevo ottenuto un ottimo risultato vincendo ma le mie condizioni di salute non mi permettevano di giocare.

Q. Ti senti meglio ora?
 MARIA SHARAPOVA: Oh certo, sto bene!

Q. Ti sei preoccupata? Pensavi potesse essere qualcosa di più di un semplice virus? 
  MARIA SHARAPOVA:Si.

Q. Perchè?
MARIA SHARAPOVA: Solo per il forte dolore, era davvero insopportabile. Ma dopo avermi visitato hanno detto che stavo bene, non sono incinta.. Siete contenti? (ride)

Q. Quindi, quanto è stato forte il dolore la notte prima della finale olimpica?
MARIA SHARAPOVA: Stavo bene (sorride)

Q. Dopo il lungo lavoro, il viaggio in Spagna, sono finalmente arrivate. Ma c'è una cosa che fa pensare. C'è un ragazzo chiamato Roger Federer che ha prodotto dei tartufi Lindor. Parlando da persona d'affare, come potresti invogliare l'America a comprare le tue Sugarpova e non il prodotto di Roger?
MARIA SHARAPOVA: Beh, lì si tratta di cioccolato, sono due prodotti completamente diversi, le mie sono caramelle. Dipende dalle preferenze, le differenze sono tante, un prodotto è stato fatto in Svizzera e l'altro in Spagna. Ci sono troppe differenze, non si possono paragonare. Al momento posso solo dire di essere veramente contenta di questo mio nuovo progetto, ci ho lavorato davvero a lungo.


Q. Definitivamente: una palla di "gomma" può vincere contro un tartufo?
MARIA SHARAPOVA: Dipende da cosa preferisci. Io personalmente non sono tipa da tartufo, sono più una ragazza da caramelle ma questo dipende da persona in persona.

Q. La sconfitta alle olimpiadi sembrava averti ferita molto. Perdere in quel modo è comunque una sconfitta che si può "cancellare" premendo un bottone o è qualcosa che inizia a far parte di te e non ti lascia più? E' qualcosa che ritorna appena metti piede in campo?
  MARIA SHARAPOVA: No, non è una cosa che inizia ad appartenerti, almeno per me. Ho giocato diverse partite nella mia carriera e posso dire che ovviamente ci sono quelle che lasciano maggiormente il segno, ma niente che non si possa superare. Pensando a quella partita penso a qualcosa di speciale, è stato tutto così frenetico. E' stato il torneo più duro a livello di programmazione e emozioni, dalla cerimonia di apertura, cercare di concentrarmi e dare il meglio di se, non è stato facile ma posso dire che sia stata una splendida esperienza. Ovviamente speravo tanto di poter essere la campionessa di un evento così importante. Insomma, essere la prima donna porta bandiera per la mia nazione e riuscire a vincere l'oro alle mie prime olimpiadi, penso sarebbe stato veramente il massimo ma purtroppo le cose sono andate in maniere diversa, non si può passare la vita a rimpiangere il passato, vado avanti e punto sempre al meglio.

Q. Sei riuscita a dormire la notte della cerimonia di apertura? 
  MARIA SHARAPOVA: No, non ho idea di cosa abbiano fatto gli altri ma io non ho dormito.

Q. Deve essere stata un'esperienza davvero incredibile per te.
MARIA SHARAPOVA: Lo è stata.

Q. Cosa passava nella tua mente durante la sfilata delle nazioni? A cosa pensavi mentre sventolavi la bandiera della tua nazione?
MARIA SHARAPOVA: Beh, ad essere sincera ricordo di aver sperato nell'arrivo di un pò di vento in modo che la bandiera potesse sventolare da sola, visto il suo peso non è stato facile sventolarla anche se devo ammettere che mi aspettavo qualcosa di faticoso, la bandiera alla fine non era poi così pesante e la sfilata non è stata poi così lunga.
E' stata veramente una grandissima esperienza, era tutto nuovo per me, sono arrivata al villaggio olimpico quattro ore prima solo per passeggiare un pò e scattare qualche foto.
Ho passato quattro ore nei dormitori per la preparazione, è stato veramente un susseguirsi di eventi ma se ci ripenso ora mi dico: dove sono finite quelle ore? E' passato tutto così velocemente.

Q. Dal tuo ritorno sei riuscita a raggiungere la finale in tutti gli altri tre Grandi Slam ma non qui. Cosa significa questo per te?
MARIA SHARAPOVA: E' vero, mi piacerebbe tanto riuscire ad arrivare in finale, penso di aver giocato ad un ottimo livello quest'anno quindi vorrei cercare di vincere come nel 2006.

Q. Ovviamente tutti i test fatti a Montreal sono andati bene. Ma quanto ti sei preoccupata di quali potessero essere i risultati?
  MARIA SHARAPOVA: Non voglio farla più tragica di quanto non fosse, ovviamente sul momento, quando si sta veramente male, si pensa ad ogni cosa ma ora sto bene.

Q. Durante i numerosi anni della tua carriera hai lavorato con tante persone. Come pensi si possa comparare la cultura dello sport in America e in Russia? 
  MARIA SHARAPOVA: Proprio la formazione in generale?

Q. Beh, diciamo la cultura vera e propria. In America è così dinamica e individuale. Puoi paragonarle?
MARIA SHARAPOVA: Si, voglio dire, ovviamente ci sono tante differenze, sono cambiate tante cose per me dopo aver cominciato a giocare in America. Il tennis è cresciuto molto e anche gli altri sport che sicuramente sotto il punto di vista economico hanno un supporto maggiore. Per quanto riguarda gli atleti penso che in America ci siano molte più possibilità e credo che questa sia una cosa veramente importante. Poi ovviamente tutto dipende dalle situazioni e dalle scelte che si devono prendere. Bisogna capire se una cosa la si vuole fare per passione o magari, come nel caso dei bambini, perchè i genitori impongono una determinata cosa. Bisogna capire prima di tutto quale strada si vuole intraprendere nella vita e cercare di valutare con cura quali siano le migliore opportunità, questo sia per quanto riguarda lo sport che per quanto riguarda la vita in generale.
Penso che per un paese sia importante offrire diverse possibilità perchè per i bambini e ragazzi è molto importante sia sotto il punto di vista fisico che sotto il punto di vista sociale poter praticare una qualsiasi attività sportiva.
Non credo che in Russia possiamo offrire le stesse opportunità che vengono offerte in altri paesi come l'America.


Q. Se dovessi diventare mamma, pensi che porteresti tuo figlio in un'accademia? Ti piace questa idea?
MARIA SHARAPOVA: Beh, è una domanda davvero difficile. Ovviamente se mio figlio volesse praticare sport lo farei senza problemi.

Q. Continuare a seguire tutti i tuoi impegni tennistici è qualcosa che ti distrae dall'organizzazione del tuo matrimonio? Solitamente per una donna è un grande momento ma tu non hai il tempo di pensarci.
MARIA SHARAPOVA: Beh, non ci penso semplicemente perchè non ci sarà nessun matrimonio a novembre, non è assolutamente vero!

Q. Non è vero?
MARIA SHARAPOVA: No, non andrò ad Istanbul per sposarmi a novembre.

Q. Non avverrà neanche nel resto dell'anno?
  MARIA SHARAPOVA: No, no, no (ride). Sono davvero sorpresa che tutti ci abbiano creduto. Non mi sposerò!

Al secondo turno Maria ha giocato contro Lourdes Dominiguez che ha battuto con un punteggio netto: 6-0  6-1.
Venerdì giocherà contro l'Americana Mallory Burdette.

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