Mancano sempre meno giorni al ritorno di Maria, lunedì avrà finalmente inizio il torneo australian open che sarà per lei l'inizio di un anno, si spera pieno di successi. Si è tenuta questa mattina una conferenza stampa nella quale Mary ha risposto ad alcune domande, eccovi di seguito l'intervista:
D. Come è la sensazione del tuo corpo in questo momento?MARIA SHARAPOVA: tutto bene. Sono arrivata a Melbourne ormai da qualche giorno, sono arrivata un pò presto, ma l'ho fatto per riuscire a riposarmi prima del grande inizio.
D. Come sono le condizioni della sua caviglia? Ha paure di fare alcune mosse?MARIA SHARAPOVA: La mia caviglia sta bene, penso sia guarita del tutto!
D. E' preoccupata per il fatto che sia la sua prima partita e soprattutto che faccia parte di un grande Slam?MARIA SHARAPOVA: Preferisco affrontare il mio primo grande Slam in buone condizioni, non devo necessariamente pensare che non ho giocato molte partite. Per me la salute è la cosa più importante!
D. Ci sono molti dei migliori giocatori che entrano in questo torneo trascinandosi diverse ferite. È un po insolito?MARIA SHARAPOVA: Uhm, no, non credo. Sai, è uno sport piuttosto difficile, anche il minimo infortunio può comprometterci un gran numero di partite. Il mio infortunio, come sapete, è stata una distorsione alla caviglia che in questo sport è forte il più grave. Purtroppo ognuno di noi è soggetto a questi piccoli incidenti, fa tutto parte delle nostre carriere. Penso che l'importante sia non abbattersi e cercare di andare avanti nella maniera migliore possibile.
D. Lei si ritrova ad avere come possibili avversari giocatori molto giovani e altri più anziani come Serena Williams e Kim Clijsters. Lei si trova nel mezzo, cosa ne pensa?MARIA SHARAPOVA: L'importante è sentirmi in forma, non importa se il mio avversario sarà giovane o meno, nessuno va sottovalutato, dovrò impegnarmi al massimo sempre e comunque.
D. Come vede la battaglia tra i giocatori più giovani e più anziani?
MARIA SHARAPOVA: Uhm, definire 'giovane'.
D. due delle più giovani possiamo dire che siano Petra Kvitova e Caroline Wozniacki, hanno entrambe solo 20 anni.MARIA SHARAPOVA: Non saprei, qualche giorno fa mi sono svegliata e ho iniziato a pensare a me, quando avevo 18 anni, ricordo che pensavo: "cavolo, quanto mi piacerebbe poter giocare ancora a 25 anni" E ora, sei anni dopo sono ancora qui. Ho 24 anni e quando mi sveglio sento ancora di avere davanti a me un sacco di anni.
D. Ti ricordi il tuo primo anno qui?MARIA SHARAPOVA: Nella juniores o pro?
D. Nella juniores pari.MARIA SHARAPOVA: Sì, mi ricordo persi la finale della juniores, quel periodo non fu per me molto felice.
D. Pensiamo a qualche anno fa e alle tue prime partite in Australia, che tipo di persona eri, che tipo di giocatore? Come sono state le tue esperienze passate?MARIA SHARAPOVA: Beh, penso che a quell'età ogni partita serviva ad aumentare la mia esperienza, non credo si possano avere brutte esperienze quando si giocano determinate partite all'età di soli 14 anni. Quando sei a quel punto della tua carriera, tutto ti serve come apprendimento, tutto può risultarti utile. Che si vinca o che si perda tutto serve, si impara molto anche perdendo, soprattutto a quell'età. Sono stati anni molto importanti nei quali ho avuto la possibilità di affermarmi come giocatrice professionista.
D. Qualche giorno fa la giocatrice Wozniacki stava raccontandoci la sua prima esperienza in Australia dove si sentì circondata da stelle e si trovò ad affrontare un sacco di sorprendenti emozioni. Ti sei mai sentito in quel modo, occhi spalancati e pensare solo: c'è Steffi o Monica?MARIA SHARAPOVA: Stava ancora giocando Steffi?
D. No, scusi. Si fermò nel '99.MARIA SHARAPOVA: Essendo cresciuta in Florida credo di aver provato questo tipo di sensazioni andando al torneo di Miami ogni anno.
I miei genitori amavano portarmi al torneo di Miami anche se io in realtà preferito andare e vedere gli uomini giocare. Mi ricordo di aver visto parite di Marcelo Rios e di aver avuto il piacere di vedere un tennis piuttosto divertente grazie a Kafelnikov. Penso che furono le mie vere prime esperienze dove mi trovavo lì non per giocare ma per assistere ad una partita.
D. Come è stato quando sei andato a Miami come giocatore?MARIA SHARAPOVA: La prima volta che sono andato a Miami come giocatore, ho partecipato al torneo juniors. Penso che oltre me ci fossero altre 7 ragazze. Mi ricordo di aver giocato contro Gisela Dulko nella finale di questo torneo in realtà.
Non ricordo se ho vinto o perso ma ricordo che fu la partita più lunga del torneo juniors.
D. E 'giusto dire che il 2008 quando hai vinto qui è stato il miglior livello che abbia mai raggiunto?MARIA SHARAPOVA: Beh, è davvero difficile raggiungere un livello alto giocando solo 6 partite in 14 giorni. Può capitarti come sempre di non avere delle ottime condizioni di salute o di avere una giornata no. Ricordo però che la finale fu la peggiore che abbia mai affrontato.
D. Quindi possiamo fare un paragone tra il suo livello dello scorso anno e quello del 2008?MARIA SHARAPOVA: Penso che l'anno scorso non sia stato molto facile per me dato che avevo subito da poco un delicato intervento alla spalla. Ci sono stati inoltre molti cambiamenti: nuovo allenatore, nuova racchetta e ovviamente molta incertezza. Non è facile riuscire a capire come sfruttare a pieno questi cambiamenti quindi è normali che ci siano stati degli alti e dei bassi.
D: Su cosa hai lavorato per prepararti al meglio?MARIA SHARAPOVA: Penso sarà un gioco aggressivo, spero di trovare il modo di andare avanti e finire il più vicino alla rete.
Sai, prima palla dopo la battuta, essere aggressivo sul ritorno, le prime palle sono molto importanti. Sì, cose del genere, muovendosi in avanti, diventando sempre più veloce.
Speriamo che tutti gli obbiettivi e i sogni di Mary si realizzano. Intanto possiamo prepararci a tifare per lei da lunedì 16 gennaio. La prima partita che affronterà sarà contro Gisela Dulko.
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